Memorie



Un ricordo dell'Ambasciatore Roberto Gaja

di Daniele Verga

Grazie al dinamismo del Direttore, Ministro Plenipotenziario Stefano Baldi, si  è svolto il 10 luglio scorso all'Istituto Diplomatico 'Mario Toscano' (come mi piace continuare a chiamarlo) il Seminario dedicato alla figura dell'Ambasciatore Roberto Gaja, al quale è stato intitolato il Corso di  formazione dei Segretari di Legazione in prova che hanno assunto nell' ottobre 2014. Attraverso il ricordo di alcuni diplomatici che lavorarono a contatto con l'Ambasciatore. Gaja o che ne hanno seguito l'azione, è stata ripercorsa la prestigiosa carriera di uno dei più illustri ed autorevoli diplomatici italiani.

Non ho avuto il privilegio di collaborare con l'Amb. Gaja; non posso quindi citare ricordi o aneddoti personali che lo riguardassero.

Nel corso del Seminario oltre alle capacità ed intuito professionali è stata rievocata anche la sua umanità, mai ostentata, ma sempre discretamente e signorilmente espressa. Al riguardo posso portare una testimonianza indiretta, che ritengo significativa.

Negli anni '60 e '70 era conosciuta, stimata ed apprezzata fino ai massimi gradi della Farnesina la 'mitica' figura del Comm. Zocco, un anziano impiegato originario di Modica, di medio livello (a quei tempi la qualifica era di 'archivista'), in servizio al Servizio Stampa e Informazione, proveniente dal Ministero delle Colonie e poi da Palazzo Chigi. Insostituibile collaboratore dei Capi del Servizio Stampa e Informazione dell'epoca ed un 'padre' per tutti i giovani e meno giovani funzionari del Servizio Stampa e non solo.... Egli svolgeva le molteplici e delicate funzioni organizzative che gli venivano assegnate – anche di raccordo con il 'primo piano' della Farnesina - con premura, scrupolo, altissimo senso dello Stato, discrezione e devozione ai 'Capi': un personaggio d'altri tempi per una Farnesina d'altri tempi, ove - mi piace ricordare l'insegnamento dell'Ambasciatore Bottai - la diplomazia era intesa come una famiglia e non come un mestiere!

Bene; il Comm. Zocco mi raccontava senza vanto ma anzi schermendosi con un misto di imbarazzo e di pudore che l'Ambasciatore Gaja, nel lasciare l'incarico di Segretario Generale per raggiungere la sede di Washington, si era recato nella sua stanza per salutarlo e per ringraziarlo personalmente della collaborazione e delle cortesie che aveva ricevuto da lui. Sì, l' Ambasciatore Gaja che, credo, nei 6 anni nell' incarico di Segretario Generale  non avesse mai percorso all'interno del Ministero più dei pochi metri che separavano il suo ufficio da quello del Ministro degli Esteri pro tempore!

Anche questo era l'Ambasciatore Gaja! E mi è sembrato doveroso ricordarlo per trasmettere il suo insegnamento alle più giovani generazioni di diplomatici.

 

 

Daniele Verga