Memorie
In memoria di SERGIO LEPRI
UN MITICO DIRETTORE
di Daniele Verga
Sergio Lepri ci ha lasciati. Anziano, anzi ultracentenario all’anagrafe, era rimasto giovane nel dinamismo, nell’intuito professionale, nella curiosità intellettuale, nello spirito toscano.
Ho avuto l’onore ed il privilegio nei miei primi più verdi anni al Servizio Stampa della Farnesina di conoscere il mitico Direttore dell’ANSA, il quale nei trent’anni di conduzione ha reso grande ed autorevole quella che è “La” Agenzia giornalistica nazionale. Ed ha formato generazioni di validi redattori e corrispondenti nel rigoroso rispetto dell’etica dell’autentico giornalismo.
Ne ricordo l’andatura scattante, gli occhi vivaci, il sorriso sorridente, il garbo, la signorilità, la grande personalità.
Era l’epoca delle telescriventi, dei comunicati stampa dettati dal telefono (fisso) agli stenografi delle agenzie sempre sul filo della ‘chiusura’ delle redazioni dei quotidiani per l’edizione dell’indomani e per l’unico TG serale allora esistente. L’epoca dei contatti quotidiani con i giornalisti per segnalare una notizia, per commentare un comunicato, per aggiungere una valutazione, qualche utile elemento di informazione in più, per veicolare ‘off records’ un’ indiscrezione, un’anticipazione, un’esclusiva. E’ il ‘mestiere’ delicato, difficile, affascinante degli addetti all’informazione, che si impara con l’umiltà dell’apprendimento, l’insegnamento degli anziani, l’esperienza, con il rispetto delle regole e del reciproco ruolo tra addetti stampa e giornalisti.
I rapporti personali tra Sergio Lepri ed i suoi redattori ed i Capi e funzionari del Servizio Stampa e Informazione della Farnesina che si sono avvicendati nei suoi trent’anni alla guida dell’ANSA sono stati sempre improntati alla stima, fiducia, amichevole e fruttuosa collaborazione reciproche. Personalmente una delle esperienze professionali ed umane più esaltanti e gratificanti della mia lunga carriera diplomatica.
D’intesa con la Farnesina, il Direttore Lepri aveva sviluppato con lungimiranza una fitta rete di uffici di corrispondenza ANSA in tutte le maggiori capitali nelle diverse aree geografiche: un preziosa fonte di informazione per le nostre Ambasciate italiane in loco; un costante, tempestivo, affidabile flusso di notizie, aggiornamenti, scoop su avvenimenti internazionalia beneficio delle testate giornalistiche italiane ed estere.
Arrivederci, Caro, Grande Direttore. Hai voluto scrivere Tu stesso il Tuo necrologio con l’essenzialità, la semplicità, la sobrietà che hai sempre raccomandato ai Tuoi redattori. Ancora un grande insegnamento!
……O UN MISTICO DIRETTORE
di Giuseppe PANOCCHIA
Al fedele ritratto di Sergio Lepri tracciato da Daniele posso solo aggiungere qualche considerazione e qualche ricordo tratto da i quasi tre lustri passati alla Stampa, condividendo con il Direttore dell’ANSA scelte, avvenimenti, stile.
Non posso dimenticare che Sergio Lepri ha portato l’ANSA ad essere autorevole anche fuori dai nostri confini, a competere, malgrado le sue limitate dimensioni, con il ristretto club delle grandi agenzie di informazione a livello mondiale , a portare la voce dell’Italia, delle sua cultura, della sua realtà economica e sociale in giro per il mondo.
Ma questo con un rigore assoluto -“ i fatti distinti dalle opinioni”-, il meticoloso controllo delle fonti, la stretta aderenza della narrazione all’accaduto, un linguaggio piano, l’assoluto rispetto della lingua, per lui patrimonio da salvaguardare perché specchio di una civiltà di cui, da fiorentino, si sentiva custode.
Queste radicate convinzioni non gli hanno impedito di intuire ed accompagnare le prospettive che le nuove tecnologie offrivano alla crescita dell’informazione ed alla nascita di un “giornalismo multimediale” capace di fronteggiare la sfide dei social e al tempo stesso assicurare un retroterra culturale alla notizia sempre più “lampo”.
Lo conobbi nel 1976, appena chiamato al Servizio Stampa della Farnesina, quando ero responsabile dei rapporti con le agenzie di informazione e della stampa periodica. Con Lepri si discuteva l’adeguamento delle sedi di corrispondenza dell’ANSA alle esigenze della nostra proiezione internazionale. Nacque una reciproca empatia che si rafforzò con il passare degli anni . Ma quando si trattava di lavoro anche da Capo del Servizio Stampa ero ben conscio che l’amico non faceva sconti. Potevamo confrontarci senza scontrarci perché rispettosi l’uno dell’altro, riconoscendoci scambievolmente professionalità ed onestà intellettuale.
Sergio Lepri concepiva il giornalismo e l’informazione come un dovere di verità e chiarezza, nei confronti del cittadino ma anche di se stesso, con cui confrontarsi quotidianamente. E in questa religione laica ha fatto crescere generazioni di giornalisti .
Nel 2007, nella prefazione del libro di Stefano Polli e Cesare Protettì - “E’ l’agenzia, bellezza ! “ lanciava un monito: il giornalismo a fronte di un sistema di media in trasformazione “sta vivendo un grande cambiamento, è già cambiato e cambierà ancora, quanto più si diffonderà l’informazione della società”.
Occorre esserne – aggiungeva - coscienti perché “se l’informazione è sempre più indispensabile come strumento di conoscenza e di lavoro, l’informazione deve essere corretta e quanto più possibile esatta.” E alle agenzie di informazione “ di verifica “ delle notizie che circolano dentro e fuori della rete.. “una mediazione soprattutto di verità”.
Parole che suonano profetiche di fronte al dilagare delle Fake News ….
Grazie, Sergio, per il tuo messaggio ma grazie soprattutto per aver rappresentato per me come per tanti altri colleghi un punto di riferimento autorevole e sicuro, un interlocutore leale, impegnandoti con noi per sostenere e valorizzare l’Italia.
Non Ti dimenticheremo.
Gennaio 2022